Una delle lotte più importanti per Assotrasporti è da sempre il riconoscimento del lavoro dell’autotrasportatore come mestiere usurante. Più volte abbiamo proposto lo studio e l’applicazione di apposite agevolazioni sul tema, dedicate sia ai dipendenti che ai titolari o soci che guidano personalmente. Ad inizio novembre, qualcosa si è mosso al Senato. |
Definendo il lavoro dell'autotrasportatore come “massacrante”, i Senatori sostengono che questo mestiere non sia tutelato adeguatamente dalle leggi statali.
Anzi - continuano – la legge prevede regole ferree sui turni, sulle ore di guida, sulle pause e sul riposo e “la concorrenza sleale delle aziende estere (o di pochi furbi) e, soprattutto, i ritmi reali di lavoro connessi alla natura stessa della professione non consentono di rispettare le norme e di sottoporre il proprio fisico ad un adeguato riposo”.
Gli Onorevoli domandano dunque ai Ministri competenti quali iniziative intendano adottare per far riconoscere il lavoro dell’autotrasportatore come usurante, attivandosi inoltre per far riconoscere la riduzione degli anni di lavoro scaturiti dal riconoscimento della dura attività professionale.
Infine - propongono i Senatori - un’attenzione particolare deve essere posta all’altissima percentuale di esodati dopo la riforma Fornero, ovvero coloro che hanno subìto retroattivamente l'innalzamento dell’età pensionabile: è chiesto che si accolgano le loro proposte di copertura durante il periodo che intercorre tra la cessazione dell’attività lavorativa e il percepimento della pensione.
Secondo Assotrasporti è fondamentale che il lavoro usurante sia riconosciuto alla categoria degli autotrasportatori di cose, come già previsto per i conducenti di veicoli pesanti di capienza complessiva non inferiore ai nove posti compreso il conducente, adibiti a servizi pubblici di trasporto.