Le aziende che vogliano aderire all'iniziativa hanno tempo fino al 31 maggio 2019. Il termine del 30 aprile 2019 per aderire alla class action per la richiesta di rimborso ai costruttori di autocarri ritenuti di aver creato un cartello per la vendita a prezzo maggiorato dei propri veicoli è stato prorogato. |
Pertanto, i veicoli per i quali è possibile richiedere il risarcimento sono: autocarri a partire da 6 tonnellate, acquistati tra il 1° gennaio 2004 e il 31 dicembre 2016, acquistati, presi in leasing o locazione-vendita, dei marchi sopra indicati.
La Class ActionSi trattra della terza azione collettiva per il recupero del sovrapprezzo pagato per i suddetti autocarri. Per gli acquisti antecedenti il 2004 le cause sono già state presentate e non è possibile aprire nuovi contenziosi poichè i termini sono caduti in prescrizione.
L'attuale class action aveva come termine di presentazione delle domande il 30 aprile 2019, ma è stata prorogata fino al 31 maggio 2019.
Le aziende aderiscono senza sostenere nessun costo iniziale. In caso di successo e, di conseguenza, di rimborso del sovrapprezzo da parte dei costruttori, gli autotrasportatori dovranno versare una provvigione all'associazione che si è fatta carico dell'azione collettiva.
Per il sovrapprezzo, stimato tra il 5 e il 20% secondo il tipo di veicolo, è possibile richiedere il risarcimento sia del danno emergente, cioè la perdita subita dall'acquirente, sia il lucro cessante, ovvero il mancato guadagno, con i rispettivi interessi.
Nonostante la Commissione Europea abbia riconosciuto l'esistenza del cartello fino al 2011, i rimborsi possono essere chiesti anche per gli anni successivi (fino e non oltre il 31 dicembre 2016) poiché gli effetti della pratica sleale sono stati evidenti anche negli anni successivi la condanna UE.
Fonte: TN Trasportonotizie.