Obiettivo della nuova procedura online?
Semplificare l’attuale procedimento di rilascio del Durc, mediante la sua informatizzazione e il collegamento tra le diverse banche dati esistenti.
Cosa cambia in pratica?
Ad oggi, un’impresa deve attendere circa un mese per ottenere un certificato che dimostri la propria regolarità contributiva, attraverso una complessa procedura che, non a caso, spesso delega ad intermediari.
Dal 1° luglio, invece, l’azienda può accedere direttamente all’archivio informatico degli Istituti e delle Casse edili per scaricare in formato pdf il Durc e stamparlo sin da subito. Il documento avrà una validità di 120 giorni e potrà essere utilizzato per ogni finalità richiesta dalla legge, senza bisogno di richiederne ogni volta uno nuovo. Sarà possibile utilizzare un Durc ancora valido, sebbene richiesto da altri soggetti, scaricabile liberamente da internet.
Qualora siano riscontrate carenze contributive, entro 72 ore verranno comunicate le cause dell’irregolarità all’interessato, che in pochi giorni potrà regolarizzare la propria posizione e ottenere il certificato.
Secondo il Ministero del lavoro, informatizzare l’attività di verifica della regolarità contributiva porterà un grande risparmio di tempo e denaro non solo alle pubbliche amministrazioni e ai soggetti tenuti al rilascio del Durc (Inps, Inail e Casse edili), ma anche alle imprese. Un risparmio quantificabile in oltre 100 milioni di euro.
I Consulenti del lavoro, però, mettono in guardia: “Bisogna stare attenti che di vera semplificazione si tratti e non di un boomerang che a regime potrebbe complicare le cose più di prima”, ha commentato Vincenzo Silvestri, vicepresidente del Consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro.
Il problema sta nel fatto che “gli archivi dell'Istituto nazionale di previdenza sociale non sono aggiornati in tempo reale. Oggi invece, i professionisti riescono ad intercettare le criticità presenti nel sistema e a risolverle tempestivamente. Quindi, nel semplificare un adempimento non si può prescindere da una struttura informatica adeguata. Ribadisco che l'idea è buona ma per funzionare gli archivi devono essere puliti”.