In Francia, la proposta bipartisan di finanziamento TAV avanzata in questi giorni, se approvata, avrà ripercussioni pesanti anche sui trasportatori italiani che passano il confine transalpino.
Nel dicembre 2014, il Primo ministro francese Manuel Valls incaricò due parlamentari di schieramento politico opposto, Michel Destot (PS) e Michel Bouvard (UMP), di esaminare ogni possibile nuova fonte di finanziamento dei lavori della sezione transfrontaliera del tunnel, lunga circa 57 km, per ridurre il più possibile il carico sulle finanze pubbliche.
All’inizio di questa settimana i due parlamentari hanno consegnato il rapporto al Premier. Destot e Bouvard propongono un aumento dei pedaggi per i soli autocarri sulla rete autostradale del settore alpino (+ 10% sulle autostrade delle Alpi del Nord e + 15% su quelle delle Alpi del Sud), per una durata di 50 anni.
Tale maggiorazione - che garantirebbe un introito netto di 40 milioni di euro l’anno - verrebbe introdotta sulla base della Direttiva comunitaria “Eurovignette”, che consente agli Stati membri di introdurre aumenti dei pedaggi su certi assi viari allo scopo di finanziare progetti di trasporto alternativi. Altri Paesi la applicano già, come l’Austria con il tunnel del Brennero.
In Francia, però, sarebbe il ritorno ad una “ecotassa” a livello regionale, pochi mesi dopo l’abbandono del progetto Ecotaxe da parte del Governo, che nell’ottobre 2014 sospese a tempo indeterminato la tassa sui mezzi pesanti, cedendo alle forti pressioni degli autotrasportatori francesi.
Per ora, il rapporto Destot-Bouvard è al vaglio del Primo Ministro Valls. Vedremo come il Governo valuterà la proposta.
Non mancano già alcune critiche. Secondo l’economista Daniel Ibanez - portavoce degli oppositori francesi alla TAV - il piano di finanziare la TAV con un’ecotassa sui mezzi pesanti per ben 50 anni è fallimentare alla base: “La Torino-Lione è chiamata a favorire il passaggio del trasporto merci dalla gomma alla ferrovia. Per cui, se davvero nei prossimi cinquant’anni circoleranno sempre meno camion sulle strade, verranno presto a mancare i finanziamenti per la TAV!”.
Certo è che se la proposta francese fosse accolta ed entrasse in vigore, ne farebbero le spese non solo i trasportatori francesi, ma anche quelli italiani che viaggiano oltreconfine sulle autostrade alpine.