Come noto, si tratta dei costi di esercizio indicativi per le imprese di trasporto merci per conto terzi. Sono valori di riferimento e non tariffe minime, secondo quanto stabilito dalla Legge di Stabilità 2015.
I costi sono stati aggiornati in base al prezzo medio del gasolio alla pompa a marzo 2020, pari a 1.378,22 euro per 1.000 litri, ancora in calo rispetto al mese precedente per via dell'emergenza sanitaria da Covid-19 in corso.
Il Ministero definisce i valori di riferimento dei costi di esercizio, scorporando la componente dell’Iva (scaricata dalle imprese di autotrasporto) dal prezzo mensile del carburante. In più, per i veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate, il Ministero tiene conto degli sconti accordati ai trasportatori sulle accise.
Dunque, per i veicoli fino a 7,5 tonnellate, il valore del costo al litro del gasolio è di 1,129 euro; per i veicoli oltre le 7,5 tonnellate, il valore scende a 0,915 euro.
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Un nuovo schema di costi per il futuroDopo anni di richieste e proteste per l'abolizione dei costi minimi per l'autotrasporto, il Mit ha proposto un nuovo schema di gestione che ha passato il dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Lo schema proposto prevede la distinzione di quattro classi di veicolo in base alla massa complessiva: fino a 3,5 ton, tra 3,5 e 12 ton, tra 12 e 26 ton e oltre 26 ton. Inoltre, sono previste altrettante voci di costo, con indicazione dei valori minimi e massimi, per ciascuna categoria dei mezzi:
- veicolo e rimorchio, comprende il prezzo di acquisto, i costi di manutenzione, revisione, pneumatici, bollo e assicurazione
- ammortamento
- lavoro, comprende lo stipendio, trasferte e straordinari
- energia
Fonte: TN TrasportoNotizie.