Tra le questioni più dibattute giova segnalare quella relativa ai tempi di carico e scarico; ebbene il tempo massimo di attesa è stato fissato in due ore. Passato questo limite scatta il rimborso a meno che si sia in prensenza di accordi diversi.
Altro aspetto importantissimo della trattativa, forse il più atteso dagli autotrasportatori, è quello dei costi minimi d’esercizio.
L’accordo prevede che le parti avranno nove mesi di tempo dall’entrata in vigore della norma per stipulare gli accordi dopo di che i costi minimi saranno sanciti dall’osservatorio sul mercato dell’autotrasporto. Tuttavia da questa disciplina sono esclusi i trasporti per brevi tragitti giornalieri entro il limite di 100 km.
Per quanto concerne i tempi di pagamento questi vengono stabiliti in sessanta giorni non derogabili anche qui tranne nei casi vi siano accordi di settore estesi a tutti gli operatori della filiera.
Per sancire l’utilizzo della scheda di trasporto viene poi ribadito il concetto di corresponsabilità (introdotto dalla Legge 286/2005) di vettore e committente per quanto concerne le violazioni alle regole sulla sicurezza stradale.
Per quanto concerne i pallets anche qui è stato raggiunto un accordo che prevede che non è il vettore il responsabile della loro integrità e riconsegna; anche in questo caso vale la regola che in presenza di accordo diverso tra le parti indicate nel contratto è questo ad essere valido.
Sulla falsariga di quanto già avviene, ad esempio, in Francia, un altro punto dell’intesa prevede l’azione diretta del vettore finale per rivalersi rispetto al pagamento del corrispettivo. L’azione può essere rivolta nei confronti di tutti coloro i quali hanno ordinato il trasporto, salvo diverse pattuizioni derivanti da accordi di settore.
Tuttavia questa disposizione entrerà in vigore un anno dopo l’entrata in vigore dell’intesa stessa.
Infine, come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, è stato sancita una sorta di tregua sindacale fino al 31 dicembre 2011.
Fino a tale data, dunque, le associazioni di categoria firmatarie dell’accordo si impegnano a non proclamare alcun fermo dei servizi di trasporto. Inoltre si è stabilito che la sede di discussione e di elaborazione delle proposte deve essere quella della Consulta Generale dell’Autotrasporto e della Logistica.
Gli esponenti del Governo hanno ovviamente espresso il loro compiacimento per il raggiungimento dell’accordo. Viva soddisfazione in merito è stata espressa dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti Altero Matteoli nonchè da parte del sottosegretario Bartolomeo Giachino il quale ha tenuto a sottolineare come l’Italia sia l’unico paese che nei 20 mesi della crisi non ha avuto nemmeno una giornata di blocco dei tir condizione che permette di avviarsi alla ripresa dell’economia con la pace sociale del settore e senza arrivare al blocco che, a parere di Giachino, sarebbe stato inevitabile se non si fosse raggiunta questa intesa.
Ancora Giachino ha voluto individuare nel periodo che intercorre da ora al 31 dicembre 2011 non soltanto una “tregua” che egli ritiene termine inadatto e insufficiente bensì un vero e proprio periodo di proficuo confronto tra le parti al fine di individuare nuove aree di convergenza e di crescita complessiava del sistema trasportistico nazionale.