Successivamente alla prima approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, il Decreto Dignità ha preso l’appellativo di 2.0.
Con questo provvedimento, il primo di carattere economico del nuovo Governo, si introducono le prime misure per contrastare il precariato, la ludopatia, le delocalizzazioni e la burocrazia.
Vediamo i punti principali che coinvolgono anche il settore dei trasporti.
Impresa e lavoro
In materia tributaria, per le aziende è prevista una semplificazione degli strumenti controllo previsti per professionisti e imprese. La misura prevede la sospensione dei controlli del redditometro per l’anno di imposta 2016 e successivi. Inoltre, è stato abolito lo split payment per le prestazione di servizio rese nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Per quanta i contratti di lavoro, invece, le misure sono volte a limitare il ricorso dei contratti a tempo determinato in favore dell’indeterminato. A questo proposito, il contratto a termine non può essere superiore a 24 mesi, con limitazione a 4 proroghe senza l’indicazione di una causale solo nei primi 12 mesi (per contratti stipulati successivamente alla data di entrata in vigore del decreto).
Ai lavoratori assunti in somministrazione, inoltre, si applica la disciplina dei contratti di lavoro subordinato a tempo determinato.
Infine, per favorire l’occupazione giovanile e la stipula di contratti a tempo indeterminato, lo sgravio previsto per gli under 30 è stato esteso fino ai 35 anni di età e fino al 2020.
Delocalizzazione
Per arginare il fenomeno della delocalizzazione delle imprese italiane e salvaguardare i livelli occupazionali sono previste delle sanzioni a carico dei beneficiari di aiuti di Stato che si spostano all’estero.
Negli ultimi anni, infatti, il fenomeno è aumentato, a causa del minor costo della manodopera e dalla bassa regolamentazione del mercato del lavoro in alcuni Paesi stranieri.
L’intento del Governo è di sfavorire il trasferimento delle imprese che hanno ricevuto bonus statali, ponendo dei limiti efficaci come la decadenza del beneficio concesso e la restituzione dello stesso in misura da due a quattro volte superiore.
Altre misure di importanza sociale
Il Decreto Dignità pone un freno alla pubblicità del gioco d’azzardo e di scommesse con vincite in denaro, su qualunque mezzo, comprese le manifestazioni sportive, culturali e artistiche, trasmissioni TV, radiofoniche, stampa e periodici, affissioni e internet.
Tra i nuovi emendamenti, la richiesta di dotare le slot machine di lettori che consentano di giocare soltanto a chi inserisce la tessera sanitaria o un documento e il pagamento elettronico delle vincite.
Leggi il Disegno di Legge presentato alla Camera dei Deputati il 30 luglio 2018.