Il decreto stanzia, inoltre, 20 milioni di euro in più nel Fondo per l'autotrasporto su gomma per abbattere il costo dei pedaggi autostradali. In questo modo adesso il Fondo, ha illustrato la ministra, "ha risorse per 260 milioni di euro, che serviranno anche per gli investimenti per la sostituzione dei camion più inquinanti con mezzi più compatibili con l'ambiente''.
L’intervento mira quindi a sostenere un settore che in questi mesi, nel pieno della pandemia, ha rivestito un ruolo centrale per garantire le connessioni e gestire in tal modo la situazione di emergenza causata dal Coronavirus.
È stato confermato il rifinanziamento degli incentivi “marebonus” e “ferrobonus” per sostenere il trasporto intermodale, con un incremento di 30 milioni di euro per il primo, e di 20 milioni per il secondo.
Le imprese di qualsiasi settore con ricavi annui fino a 250 milioni di euro sono state esonerate dal pagamento del saldo dell’imposta regionale sulle attività produttive del 2019 e della prima rata di acconto 2020; il versamento, come è noto, si effettua in via ordinaria nel mese di luglio di ciascun anno. Il saldo dell’imposta è pari al 10 per cento, tenuto conto che l’anno scorso l’acconto era stato complessivamente pari al 90 per cento, mentre l’acconto è pari al 40 per cento.
Gli obblighi di denuncia dei depositi privati di gasolio superiori a 5 e fino a 10 metri cubi vengono differiti all’1 gennaio 2021 (la decorrenza dei nuovi obblighi era stata prevista dall’1 aprile 2020).
I versamenti delle accise dei prodotti energetici immessi in consumo nel mese di marzo 2020 sono considerati tempestivi se effettuati entro il 16 maggio; per il periodo da aprile a agosto compresi, alle scadenze di versamento mensili può essere pagato un acconto dell’80 per cento e il saldo versato entro il 16 novembre 2020; i differimenti sono senza interessi.
E’ stata introdotta la possibilità di rateizzazione dei versamenti di accisa da parte dei titolari di deposito fiscale di prodotti energetici e alcolici, su istanza di parte, in ragione di differenti situazioni economiche dei richiedenti
Per sostenere il sistema dei porti e il trasporto marittimo è prevista la riduzione da parte delle Autorità di sistema portuale dell’importo dei canoni concessori e l’introduzione di un contributo ai soggetti fornitori di lavoro temporaneo portuale nel limite massimo di 2 milioni di euro per 2020 e 2021, per eventuali minori giornate di lavoro rispetto all’anno 2019; 24 milioni di euro per compensare le ridotte prestazioni di ormeggio; 6 milioni di euro per la riduzione, fino all’azzeramento, dell’importo dei canoni concessori per le autorità che non hanno risorse proprie a disposizione ad integrazione e per l’indennità di mancato avviamento (IMA) e a quanto disposto dall’INPS.
Previsto, infine, il differimento di ulteriori 30 giorni dei pagamenti dei diritti doganali, in scadenza tra la data di entrata in vigore del Decreto-legge ed il 30 giugno 2020.
In sostanza, il provvedimento avrebbe potuto fare molto di più per un settore già in crisi per la concorrenza sleale degli autotrasportatori dell’est Europa, mentre si è limitato a qualche aiuto “a pioggia”, senza un vero piano strategico per il settore.
Articolo di Lorenzo Pittaluga tratto dal TN 3/2020 anno XXII
Fonte: TN TrasportoNotizie.