Ma il tanto atteso Decreto è arrivato solo a gennaio e quattro mesi dopo, lo scorso 4 maggio, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, entrando così in vigore.
In più, qualche giorno prima si è tenuta una Conferenza Stato - città e autonomie locali, avente ad oggetto il passaggio della gestione degli Albi agli uffici periferici del Ministero dei trasporti.
La Conferenza si è conclusa con un accordo raggiunto fra autonomie locali e amministrazioni statali, volto ad assicurare la regolare tenuta dell’Albo a tutela delle imprese di autotrasporto iscritte e la continuità delle funzioni connesse alla gestione degli Albi provinciali. In che modo?
Durante i sei mesi successivi alla data di pubblicazione del Decreto del Presidente del Consiglio sopra menzionato, ossia fino al 4 novembre 2015, gli uffici delle province e delle città metropolitane competenti continueranno a gestire le istanze ricevute e i procedimenti avviati fino al giorno precedente alla pubblicazione del Decreto, ossia fino al 3 maggio scorso. Dal 4 maggio in avanti, tutte le nuove pratiche devono essere presentate e lavorate dagli uffici della Motorizzazione.
Sembrerebbe tutto molto semplice, ma è evidente che trasferire la cura degli Albi provinciali non può ridursi ad una consegna di fascicoli da un ufficio ad un altro. Come facilitare in concreto il passaggio di funzioni? Di questo pare che non si sia parlato durante la Conferenza.
Insomma, qualche passo avanti si è fatto, ma restano molti i punti da chiarire. Non si è stabilito nulla sulle modalità pratiche di trasferimento delle funzioni, non si è discusso di personale né di risorse economiche. Quanto costerà alle imprese il passaggio Province-Motorizzazioni?
(Fonte: TN Trasportonotizie)