Prisco ricorda, inoltre, che il Ministro Maurizio Lupi, massima espressione del trasporto nelle istituzioni, alla vigilia del fermo aveva dichiarato che“gli autotrasportatori che intenderanno scioperare non hanno tra le loro ragioni nessuna richiesta presentata al Ministero dei Trasporti che sia rimasta inevasa e che li giustifichi”, ricordando a chi “ostinatamente vuole fare questo sciopero a tutti i costi”, i numerosi tavoli che si sono susseguiti al Ministero.
Ma allora, se è vero che al Ministero non ci sono richieste rimaste inascoltate, se è vero che ha riscosso “larghissima condivisione ed accettazione”, come ha rimarcato lo stesso Sottosegretario Girlanda, il protocollo di intesa dello scorso 28 novembre con le grandi Associazioni di categoria, se è vero che gli incontri con queste ultime sono numerosi, è chiaro che i tavoli attuali sono fallimentari, in quanto non rappresentano la base ed il vero disagio quotidiano dei trasportatori, come delle altre categorie.
E così continuano le proteste e i presidi. Un chiaro segnale che il Paese è allo stremo delle forze “per colpa della crisi”, un’espressione che da troppo tempo riempie i titoli dei giornali, al punto da diventare la tragica normalità di un Paese le cui aziende ogni giorno chiudono a frotte. Q Purtroppo, uesto stato delle cose è talmente ordinario da qualche anno a questa parte che nessuno crede più alle declamazioni dei nostri governanti, che da troppo tempo annunciano la fine della crisi senza che si veda poi all’orizzonte alcuna ripresa. Prisco si unisce, pertanto, al Vicepresidente Davide Calvi nell’esprimere la piena vicinanza di ASSOTRASPORTI/Fiap-M alle aziende italiane in agonia.
La nostra Associazione è da mesi in assiduo contatto con le forze politiche, in Parlamento e al Ministero dei Trasporti, ne segue quotidianamente i lavori con attenzione e interloquisce con loro laddove necessario. Nelle scorse settimane, ad esempio, la proposta ASSOTRASPORTI/Fiap-M di costituire un tavolo unico intorno a cui siedano tutte le parti interessate per analizzare insieme le problematiche connesse al rilancio del settore trasporti e allo sviluppo di logistica e intermodalità - analogamente a quanto faceva la Consulta generale per l’autotrasporto e la logistica, soppressa lo scorso anno - è stata accolta dal Consigliere personale del Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Bartolomeo Giachino.
La proposta è giunta nel corso del convegno “Gomma e rotaia uniti: un’opportunità per la ripresa delle aziende di autotrasporto”, organizzato lo scorso ottobre a Milano da ASSOTRASPORTI/Fiap-M con il Centro Ricerca Trasporti dell’Università di Genova, e coordinato dal Presidente Secondo Sandiano.
La nostra idea ha raccolto il plauso dell’On. Giachino, che a sua volta l’ha rilanciata promuovendo un tavolo dei trasporti e della logistica che discuta un “memorandum” per Governo, Parlamento e forze politiche. Gli stessi rappresentanti di altre Associazioni hanno condiviso la proposta ASSOTRASPORTI/Fiap-M, a dimostrazione che sino ad oggi, nel clima di immobilismo che soffoca il mondo dei trasporti ai piani alti, non ci aveva pensato nessuno.
Al contempo, la nostra Associazione dialoga direttamente con gli autotrasportatori, per discutere dei loro problemi, raccoglierne le esigenze e portare tali istanze a tutte le forze politiche e sociali competenti, per poi informare i trasportatori di quanto emerge dai lavori delle Istituzioni.
Non dimentichiamo però - puntualizza il Segretario - che, prima ancora di un’Associazione come la nostra, dovrebbero essere i governanti a farsi carico delle esigenze di una categoria professionale di importanza vitale per l’economia del nostro Paese, avanzando per primi proposte atte a dare soluzione alle molte problematiche dell’autotrasporto.
ASSOTRASPORTI, in ogni caso, prosegue la sua attività di ascolto e dialogo con la categoria, al fine di predisporre idonee proposte da presentare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Saranno ovviamente proposte di contenuto in risposta alle reali problematiche del settore, e non richieste di puro interesse della “sigla”, nell’ambito dei giochi di potere fra le maggiori Associazioni cui siamo soliti assistere, soprattutto da alcune settimane a questa parte, con il rinnovo del Comitato centrale dell’Albo Autotrasportatori alle porte.
A questo riguardo, occorre riflettere bene su quale sarà il risultato futuro delle nuove regole di rappresentatività dell’autotrasporto al Comitato centrale, la cui riforma è stata inserita inspiegabilmente -se non con le ragioni strumentali delle grandi Associazioni - in una manovra finanziaria su cui il Governo ha posto la questione di fiducia. È certo che in questo modo le nuove regole riconfermeranno l’attuale tavolo delle Associazioni, come avvenuto dal 1999 ad oggi.