Il provvedimento era stato presentato il 13 dicembre dagli On. Melilli (Pd) e On. Tancredi (Ncd).
La modifica avrebbe esteso per altri 12 mesi la concessione del sistema di tracciabilità dei rifiuti a Selex SpA e mantenuto la validità del regime cartaceo.
Dietrofront a parte, il fatto che l’emendamento sia giunto dalle fila della maggioranza smentisce di fatto gli annunci del Governo in merito all’entrata in vigore a gennaio 2016 di un “nuovo Sistri”, che per ora non vede designato alcun nuovo gestore.
Sul fronte dell’opposizione, particolarmente critica l’On. Terzoni del Movimento 5 Stelle, membro della Commissione ambiente alla Camera. Ecco quanto scrisse alla nostra redazione nelle scorse settimane:
“Sul servizio di tracciabilità il Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti continua a procedere in modo incomprensibile. Quasi grottesco, verrebbe da dire, se non fosse che ci sono migliaia di aziende del settore che continuano a pagare per un servizio di fatto inesistente.
Come M5S abbiamo presentato ancora una volta un’interrogazione al Ministro, al fine di incalzarlo a togliere l’alone di mistero che da mesi c’è intorno al Sistri.
La verità, confermata dalle evasive parole del Ministero stesso, è che la situazione è sempre la stessa.
La Consip Spa ha inviato le lettere per presentare offerte per l’affidamento del servizio. Esso però è ancora in mano alla Selex, impresa che realizzò l’inefficace e farraginoso sistema precedente con chiavette USB e black-box, la quale ancora deve essere pagata per il lavoro pregresso e non mollerà l’osso tanto facilmente.
Siamo dunque a un punto morto, nonostante lo stesso Galletti solo due mesi fa aveva assicurato alle aziende che si occupano di raccolta rifiuti che il nuovo sistema sarebbe entrato pienamente in funzione già a gennaio.
Inoltre, sempre il Ministro aveva annunciato a suon di squilli di tromba l’estensione del servizio a tutti i tipi di rifiuti, secondo criteri che però a tutt’oggi sono ignoti a tutti. Alle aziende in primis, che sconsolate si trovano obbligate a pagare nonostante questo scenario di totale impasse.
Non solo: le stesse non riceveranno un euro di rimborso per quanto versato nel triennio 2010-2012, poiché la commissione tributaria ha stabilito che “l’obolo” pagato per il Sistri non può considerarsi una vera e propria tassa. Oltre al danno la beffa, dunque, da parte di un esecutivo che ancora una volta dimostra totale lassismo e menefreghismo in tema di ambiente e ciclo dei rifiuti”.
Fonte: TN Trasportonotizie