La sospensione dell’area Schengen legata alla nuova frontiera anti-migranti al Brennero, infatti, avrà ricadute pesantissime per l’autotrasporto italiano.
Il muro al Brennero è un danno all’export italiano, ai prodotti Made in Italy, che passeranno la frontiera italo-austriaca con sempre maggiori difficoltà.
Si formeranno code per via della reintroduzione dei controlli alla frontiera, si accumuleranno ritardi nella consegna delle merci, il che farà inevitabilmente lievitare il costo di trasporto.
La conseguenza più immediata sarà che i mercati del Nord Europa ripiegheranno sulle merci prodotte altrove, in grado di raggiungerli in minor tempo e a prezzo inferiore.
Il tutto con un danno gravissimo per i nostri produttori di beni destinati all’estero. La crisi, inevitabilmente, si ripercuoterà sugli autotrasportatori, che resteranno senza merci da veicolare oltre confine.
E mentre i prodotti italiani faranno sempre più fatica a uscire dai nostri confini, il flusso delle merci in entrata non rallenterà.
Anzi, i vettori esteri saranno liberi di passare il Brennero in direzione Italia, dove potranno circolare liberamente, il più delle volte - come ben sappiamo - senza essere soggetti ai necessari controlli su revisione, assicurazioni, cabotaggio, documenti di viaggio, ecc.
In altre parole, i trasportatori italiani rischiano di perdere non soltanto la nicchia del trasporto internazionale, ma anche la propria competitività sul territorio nazionale, costretti a soccombere di fronte alla concorrenza estera sleale e all’imperante dumping sociale.
Senza contare che, se da un lato (dall’Italia, direzione Austria) le verifiche sugli automezzi saranno rigorosi, dall’altro (dall’Austria, direzione Italia) non saranno effettuati. I mezzi con a bordo eventuali migranti o armi non saranno soggetti a controllo e proprio questa circostanza potrebbe indurli a spostarsi nel nostro Paese, là dove tutto “è più facile”.
Il che equivale ad un potenziale rischio in più per la sicurezza di tutti i cittadini.
Cosa fare? No a blocchi e barriere, sì invece a più controlli stradali disseminati sull’intero territorio, che coinvolgano non soltanto i trasportatori italiani ma anche, in almeno pari numero, gli stranieri.
È quanto Assotrasporti chiede da mesi al Governo. Una richiesta, questa, che la settimana scorsa una delegazione Assotrasporti ha portato anche all’attenzione del neo Sottosegretario ai trasporti Simona Vicari.
Insomma, il mondo politico è avvisato: non c’è più tempo per perder tempo!