Naturalmente ci si riferisce a quelle che operano nel settore ambientale di raccolta rifiuti, tenute a versare entro il 30 aprile i contributi necessari per poter continuare a praticare la propria attività.
Quali sono gli oneri a carico di queste imprese in questo fatidico mese?
Fondamentalmente tre.
Mud
Entro la fine di aprile le aziende devono presentare il Modello di dichiarazione ambientale (Mud).
Questo quanto stabilito dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri nel dicembre 2014 e successivamente confermato il 21 dicembre 2015 con un altro Decreto.
Il Provvedimento precisa che devono essere presentate - esclusivamente per via telematica - le comunicazioni relative a:
- Rifiuti;
- Veicoli fuori uso;
- Imballaggi, sia Sezione Consorzi che Sezione Gestori Rifiuti di imballaggio;
- Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Albo nazionale gestori ambientali
Sono obbligate ad iscriversi all’Albo nazionale gestori ambientali le imprese che svolgono attività di:
- Raccolta e trasporto di rifiuti;
- Bonifica dei siti;
- Bonifica dei beni contenenti amianto;
- Commercio e intermediazione dei rifiuti senza detenzione dei rifiuti stessi.
Più sono le categorie alle quali l’impresa è iscritta, più alta è la classe di appartenenza e di conseguenza la somma da versare.
Il pagamento, anche in questo caso, è da effettuare per via telematica.
E in caso di mancato versamento? In un primo momento si viene sospesi fino a quando il pagamento non è stato effettuato.
Se l’inadempienza supera i 12 mesi, si incorre nella cancellazione d’ufficio.
Sistri
Capitolo Sistri.
Il Decreto Milleproroghe ha ridotto del 50% le sanzioni per il mancato versamento del contributo e posticipato di un anno quelle relative ai mancati adempimenti telematici.
Tuttavia la promessa del Governo di una riduzione del contributo risulta ancora disattesa.
E mancano ormai pochi giorni alla scadenza dei termini di pagamento, fissato - come i precedenti - entro la fine di aprile.
Ma c’è di più. Tutto sembra tacere, infatti, sul versante dello sviluppo e della realizzazione del nuovo Sistri.
Com’è noto, si prevede (come purtroppo da diversi anni) che quello in corso sia l’ultimo anno di vita dell’attuale e deficitario sistema di tracciabilità dei rifiuti.
Con il nuovo anno, infatti, dovrebbe essere introdotto un nuovo Sistri.
E non rimane molto tempo, se si pensa a tutte le procedure necessarie.
Al momento non trapelano novità a riguardo.
La speranza è che questa triste ricorrenza di aprile - legata ad un Sistri non funzionante - sia davvero l’ultima e non si tratti dell’ennesima pagina di un romanzo che più nessuno ha voglia di leggere.
Fonte: TN Trasportonotizie